domenica 11 gennaio 2009

Abbiamo un paese che è di parole

"Abbiamo un paese che è di parole.
E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole,
e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish


Abbiamo un paese che è di menzogne
E voi tacete, che io possa fondare le mia strada pietra su pietra
Abbiamo un paese che è di menzogne
E voi tacete, così che si conosca davvero dove tutto ha avuto inizio.

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Nessun poeta, nessuna poesia è estranea al contesto.
Ignorare gli accadimenti è vuoto di parole. Distorcerli è criminale.
Soffermarsi sui dettagli fa male. Dietro i numeri, carne, sangue e sofferenza; potenza, interessi, distruzione, miseria, morte.
Indignazione, indignazione profonda. Sentire, sentire tutto, nel profondo, senza scudi. Sentire, sentire, sentire dentro. E farsi domande, domande vere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra chiaro che questo "passo" di Darwish rappresenta un abbrivo per sviluppare una riflessione sul diffuso tasso d'ipocrisia esistente nella società contemporanea e sul tema (ahimé scottante) del condizionamento mass mediologico. Anch'io credo che bisogna porsi delle domande vere, perché solo così si potranno trovare delle verità.

Antonio Magliulo